mercoledì 3 novembre 2010

UNA CONDANNA CULTURALE

foto di Alessandra Sanguinetti

Svincolarsi del destino biologico è davvero impossibile in certi casi. E' una condanna culturale, imposta dal mondo patriarcale. Per una donna esprimere qualcosa di proprio, qualcosa di unico ed originale a spese di quella devozione all' altro, alla relazione, a quella sua indole di dire mai di no.

Quante donne ci sono che non dicono mai di no. Che zitte zitte sopportano e tirano avanti così per tutta la vita, sopprimendo le loro vere emozioni, i loro veri sogni.

Ecco perchè poi si ridicolarizzano le femministe rompiscatole, che parlano troppo insomma, che stravolgano quella immagine di donna che ama unicamente un figlio alla volta e per sempre, che non tradisce mai, che si dedica sempre ai lavori di cura, obbediente e pacifica.

inoltre è una condanna culturale anche il fatto che la donna non è portata a fare Politica. La donna è troppo buona per occuparsi della cosa pubblica, e quindi è meglio che rimanga a casa, a occuparsi della cosa privata.


questa è una vera e popria costruzione patriarcale, una bella bugia che assegna agli uomini il negativo e alle donne il positivo. Negativo inteso come violenza e distruzione, e positivo inteso come cura, relazione, accoglienza e conciliazione.  

Questa costruzione maschilista porta ad una grave conseguenza: la divisione sessuale del lavoro politico che vede l'uomo obbediente alla violenza e la donna che ne è esentata, e con ciò esentandosi anche dalla politica, se no diversamente viene associata al negativo.

e anche dopo 35 anni di femminismo, la cosa non è cambiata. E il pensiero della differenza può accentuare questa pericolosa divisione sessuale del lavoro morale, perchè la POLITICA VERA è CURA e MORALE.
E la donna deve per forza partecipare, rappresentare. Avvicinarsi alla Politica, e dentro di essa, agire.

2 commenti:

  1. si, le donne posso diventare, se lo vogliono veramente, una vera e propria forza motrice per uno stravolgimento di questo sitema patriarcale!

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  2. freegirl, ma come fare? se continuano a tenerci fuori dalla cosa pubblica? e anche quando riusciamo ad entrarci, ci comportiamo nella loro stessa medesima maniera?

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