lunedì 15 novembre 2010

L'UOMO, CAMPIONE MISOGINO DELL'INFERIORITA' DELLA DONNA

foto di Mario Giacomelli



gli antichi filosofi dicevano di peste e corna sulla donna, appellandosi alla teologia, alla religione, alla filosofia. San Tommaso per esempio affermava che la donna fosse "un uomo mancato". Aristotele invece delicatamente diceva che "dobbiamo considerare il carattere delle donne come naturalmente difettoso e manchevole".  C'è stato qualcun altro che ha detto anche che "l'uomo può pensarsi senza la donna, quest'ultima invece deve richiamarsi sempre al maschio"

poi è arrivato anche Freud e la sua psicanalisi dichiaratamente misogina che diceva che le bambine sono invidiose del pene del maschio quindi cercano in tutti i modi di uguagliarsi a lui.

tutte queste teorie palesemente sessiste  fanno perno alla comune idea che si aveva (e ovviamente si ha tutt'ora) delle donna:  la donna si determina in relazione dell'uomo, non l'uomo in relazione a lei.

Insomma, per farla breve, l'uomo è visto come il Soggetto, l'Assoluto, e la donne come l'Altro, l'oggetto praticamente.Come direbbe la femminista Simone De Beauvoir l'uomo è l'essenziale, la donna un inessenziale.






siamo tutti daccordo nel dire che nessuna collettività si definisce senza porsi in relazione con l'Altro. Lo vediamo nella storia: bianchi contro i neri, ariani contro gli ebrei, proletari contro i borghesi, coloni contro schiavi. Solo che tra queste alterità c'è sempre stato un fatto storico che abbia fatto diventare l'oppresso un essenziale, quindi un soggetto.

Nel caso delle donne questo non è avvenuto. I proletari hanno, tramite la rivoluzione, strappato qualcosa ai capitalisti. Le donne invece non hanno strappato nulla agli uomini, hanno solo ricevuto quello che gli uomini sono stati disposti a cedere.

perchè questo?

Simone de Beauvoir sostiene che "la donna non ha i mezzi concreti per raccogliersi in una unità, opponendosi. Le donne non hanno un passato, una storia, una religione, non hanno come i proletari una solidarietà di lavoro ed interessi...le donne vivono disperse in mezzo agli uomini, legate ad essi (padri o marito), più strettamente che alle altre donne."

quindi il legame che unisce le donne ai suoi oppressori è un legame che non si può paragonare a quello per esempio tra proletari e capitalisti. E' un legame biologico, la divisione dei sessi è un fatto biologico non un momento storico. Inoltre il desiderio sessuale e la voglia di fare la prole che sottomette biologicamente l'uomo alla donna non ha riscattato socialmente le donne. La donna è sempre stata suddita dell'uomo, l'Altro quindi, e grazie a questo riconoscimento, può godere di tutti quei vantaggi che sono propri di questa sottomissione.

quindi se la donna rinunciasse ad essere l'altro, rinuncerebbe a tutti questi vantaggi.

e anche l'uomo trae benefici e vantaggi nell'alterità con le donne, in quanto "la donna è un sollievo per tutti quelli che soffrono di complessi di inferiorità". quindi è difficile e deleterio per l'uomo rinunciare a pensarsi come L'assoluto, l'essenziale.

quindi la queastione femminile rimarrà irrisolta fino a quando l'uomo non ne farà una disputa. si è fatto di tutto per dimostrare che la donna è superiore, inferiore o uguale all'uomo. ma bisogna ricominciare da capo, uscire da questi binari, creare un pensiero differente.

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