martedì 16 novembre 2010

DONNE, COLPEVOLI NEI SECOLI NEI SECOLI





Tempo fa ebbi una durissima discussione con un ragazzo della mia età, istruito, inteliggente e abbastanza informato sui fatti del mondo. Nonostante il suo bagaglio culturale, nonostante avesse la fortuna di vivere in una città multietnica e stimolante da tutti i punti di vista, dimostrò subito di essere  razzista, omofobo (come molti degli uomini che ho conosciuto) e sopratutto anti-femminista.

Era furioso con tutte le donne del mondo, specialmente con quelle italiane, per la loro incanpacità di indignarsi di fronte all'immagine del corpo delle donne nei mass media e all'uso in genere che le donne fanno del loro corpo.

Questo uomo era esausto di vedere in tv ragazzine semi nude, prezzemoline, veline, oggetti del desiderio maschile, oche affiancate da uomini tiranni che le azzittiscono appena aprono bocca, sfilare dalla mattina alla sera, senza alcuna tregua. Esausto non per la fortuna di cibarsi di tette e culi in continuazione, ma stanco di noi, intese come donne che non si indignano più di nulla.

Questo uomo era stanco inoltre di vedere in giro per strada ragazzine in minigonna, a sculettare, essere troppo espansive  ed estroverse, andare in giro con i pantaloni a pel di fica.



Sottolineo che non si riferiva alle prostitute che animano i cigli delle strade, ma a tutte quelle donne che liberamente vanno in giro per le città e conducono una vita decorosa, nel rispetto di tutto e tutti. Questo uomo era furioso con tutte quante noi, colpevoli di abusare di troppa libertà, di usare il nostro corpo come unico mezzo per attrarre i poveri uomini, vittime del sistema.

E così siamo arrivati al dunque. 

La donna è colpevole se un uomo le lancia sguardi lascivi e fischi di addescamento tipo "complimenti alla mamma"; essì, s l'è cercata.

La donna è colpevole se un uomo la molestia a lavoro, in casa, all'università, per strada, ovunque; essì, se l'è cercata lei.

La donna è colpevole tutte quelle volte che un uomo abusa di lei sessualmente, essì, è stata lei a sbagliare, ad abbasssare la guardia, ad eccedere troppo nei modi di fare e dire, ad andare liberamente per le strade di una città, mostrando i propri beni naturali.

Essi, è la donna che deve state allerta, è la donna che non si può permettere di abusare della sua libertà di espressione, del suo diritto naturale di essere quello che vuole, di dire quello che vuole e agire con la sua testa

ebbene, per questo uomo, che si vanta di essere istruito, avanti ed emancipato, in quanto seguace dei beppe grillo dell'anti-sistema, ebbene, per questo uomo, inutili sono state le mie frasi, le mie parole, il peso delle mie parole, perchè troppo preso delle sue convinzioni maschiliste, fallocentriche, patriarcali, medioevali.

tempo perso  è stato il mio a portare il suo piatto e omologato e misogino pensiero verso una nuova direzione, quella che fa riflettere sul perchè e per come l'aggressività dell'uomo si manifesta sopratutto nei confronti di una ragazza, una nonna, una mamma, una bambina, in casa, in ufficio, a scuola, per strada, ovunque insomma, a prescindere da se porta il burqua o no, se va in minigonna o no, se parla o sta zitta, se è bianca o e nera, se è adulta o bambina, se è stupida o inteliggente.

Tempo ho buttato e tutt'ora butto per aiutare questo uomo, e tanti altri uomini, a cancellare dalla loro mentalità quel vocabolario patriarcale che vuola la donna lontana dalla sfera pubblica, protetta tra le mure di casa (convinzione per altro sbagliata dato che la violenza si consuma anche tra le mure di casa),o sotto scorta in pubblico, lontana da ogni tipo di distrazione perchè causa di degrado morale e perdita delle buone maniere, una mentalità che vede la donna peccatrice se esibisce il proprio corpo, la propria libertà sessuale, il proprio io, che vede l'uomo esente da ogni colpa, privo di ogni peccato, libero di fare ciò che vuole in nome di quella arroganza e superbia e superiorità e odio sul sesso femminile.

a questo uomo ho precisato e continuo a precisare a tutti coloro che, giovani e meno giovani, ci invitano ad aprire gli occhi, a mandare a quel paese passività e indifferenza, a fare la rivoluzione, a ribellarci come negli anni '70,  a questi uomini, dico che  si sbagliano di brutto a credere che noi siamo silenziose, come vorrebbero che noi fossimo, che  ci idigniamo più di loro di fronte alle ragazze-merce-oggetto sessuale propinate dalla tv italiana di stampo dichiaratamente patriarcale.

a questi uomini arcaici e misogini dico che nel nostro piccolo qualcosa la muoviamo, perchè riflettiamo, perchè ci ingegniamo le soluzioni, ci impegniamo  in diversi campi per creare un pensiero differente da quello dominante, patriarcale e sessista, pensiero impregnato di solo odio verso le donne, noi donne.

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