martedì 9 novembre 2010

DI NUOVO-LIBERE


                         


prendetevi 30 minuti del vostro tempo per guardare questo atto unico diretto da Cristina Comencini. finalmente si trova anche su internet, lo stavo aspettando. é un dialogo tra due donne.

Una delle due è di quelle che hanno fatto il femminismo degli anni 70, una donna che oggi è triste e delusa della sua stessa rivoluzione.

L'altra invece è una ventenne, è una che la rivoluzione non l'ha fatta, ma si è ritrovata a vivere dei risultati di quei femminismi andati, è una che da quando è nata le hanno insegnato la libertà di essere donna, di esssere una privilegiata.

il loro è uno scontro, che diventa progressivamente un confronto, tra le paure di non essere amate, di rimanere da sole, della maternità, del non riuscrire ad essere mamma e lavoratrice allo stesso tempo, della sessualità, del dover fare i conti con i sensi di colpa, dell'impossibilità di cambiare quelle regole, quelle forme fatte e dettate dai soli uomini.


la femminista degli anni 70 è maliconica, non capisce perchè oggi non ci sia più quello spazio dove le donne allora si ritrovavano per discutere, per confrontarsi, per costruire una cultura diversa. Sostiene di aver fallito, che quella rivoluzione sia stata un un fallimento per le nuove generazioni perchè la violenza sulle donne, il maschilismo, l'impossibilità di essere riconosciute, perdurano anche oggi, anzi oggi più di ieri.

La donna giovane invece è disillusa, arrabbiata, non crede in questo spazio, crede solo che non ci sia più nulla da fare, e rimprovera l'altra di aver lasciato a metà quella rivoluzione, di aver dimenticato di coinvolgere gli uomini, di averli esclusi da quel confronto , di non aver insegnato loro il rispetto, il riconoscimento degli spazi, delle forme, dei tempi delle donne.

e così due donne apparentemente diverse, sembrano improvvisamente unite e uguali di fronte alle stesse paure, di fronte a quel destino femminile deciso dagli uomini per loro.

una è la continuità dell'altra ed entrambe convergono nell'unica possibilità di scoprire quella libertà di essere se stesse: ricreare quello spazio (la politica) PER CONFRONTARSI E PER COSTRUIRE, INSIEME AGLI UOMINI, UNA CULTURA DI GENERE.

ecco il link e buona visione!

http://www.ultrafragola.it/it/03266/2597/page.html

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